5 motivi per scegliere un impianto a biomassa
Come risparmiare con un impianto a biomassa

Negli ultimi anni, con la crescente attenzione verso le problematiche ambientali, si cercano costantemente nuove soluzioni per l'ottenimento di energia a basso impatto ambientale.
Tra le fonti di energia rinnovabili, oltre al solare o all'eolico, si sente molto parlare delle “biomasse”. Capiamo insieme cosa sono e per quali motivi ha senso sceglierle.

Cosa sono le biomasse
Il termine indica generalmente l'insieme di organismi, animali e vegetali, presenti in un certo ambiente (ad esempio acquatico oppure terrestre), ma è la direttiva europea 2009/28/CE a darcene un chiarimento legislativo per l'impiantistica definendole:
“la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l'acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani".
Si tratta in sostanza, di tutti quei materiali di origine organica che possono essere utilizzati nella produzione di energia: legna da ardere, alghe marine, scarti delle industrie alimentari o delle attività agricole e forestali, fino all'utilizzo di piante appositamente coltivate.

5 motivi per scegliere un impianto a biomassa

1. Recupero degli scarti
In un mondo in cui il problema del riciclo e degli scarti diventa sempre più importante, l'utilizzo di questi ultimi per la produzione di energia costituisce un “due in uno” a cui sarebbe poco intelligente rinunciare, poiché ci da la possibilità di smaltire i rifiuti e trarne contemporaneamente un vantaggio in termini energetici.

2. Ridotto impatto ambientale
Rispetto ai combustibili fossili, le emissioni rilasciate nell'aria sono meno inquinanti poiché viene rilasciata una quantità di carbonio pari a quanta ne è stata utilizzata dalle piante per crescere, mentre zolfo e azoto vengono prodotti in quantità minore rispetto a quella liberata da altri tipi di combustibili.

3. Facilità di reperimento
Reperire queste sostanze è semplicissimo, sia per il distributore che per il consumatore finale: il pellet si vende in tutti i supermercati e gli scarti sono un problema per qualunque azienda, che non vedrà l'ora di trovare il modo di smaltirli in maniera così facile.

4. Risparmio economico
Se è vero che una caldaia a biomassa, con relativo impianto, può avere inizialmente un costo più alto rispetto ad una di tipo tradizionale, il risparmio che se ne avrà in fase di utilizzo permetterà di recuperare la spesa anche solo nel giro di un anno, dal momento che si può risparmiare dal 20% al 50% rispetto al gas o al metano. In questo modo si aiuta l'ambiente, ma anche il portafoglio!

5. Incentivi e detrazioni
Oltre al risparmio dovuto al minor costo dei combustibili, bisogna considerare che la legge “Ecobonus” del 1 gennaio 2018 prevede incentivi e agevolazioni fiscali (fino al 50%) per la sostituzione di impianti tradizionali con impianti di riscaldamento i cui generatori di calore funzionino a biomasse.

 
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